I richiedenti potranno beneficiare di un regime fiscale semplificato. I sindacati: «Ritorno al passato, tra elusione ed evasione»
Si torna indietro agli anni Ottanta a San Marino, dove sarà di nuovo possibile richiedere le residenze fiscali non domiciliate. Un vero e proprio paradiso dei vip e non solo. A dare il via libera alle residenze fiscali non domiciliate, note come «RFND», contenute negli articoli 10 e 11 della legge di bilancio, la maggioranza in Consiglio grande e generale. Non era scontato arrivare a tale risultato dopo la polemica di queste ultime settimane e dopo il muro alzato in aula dall’opposizione.
Come funziona
Qual è l’utilità secondo la maggioranza che lo ha approvato? Avere uno strumento normativo capace di incentivare investimenti nel settore alberghiero e turistico. . In concreto, possono richiedere la residenza fiscale non domiciliata, le persone che soggiornano per un minimo di 30 giorni e un massimo di 150 giorni durante l’anno solare. I richiedenti potranno beneficiare di un regime fiscale semplificato con il pagamento di un’aliquota proporzionale del fissa nella misura del 5%, senza violare le leggi o gli accordi internazionali.
La protesta dei sindacati
I sindacati – Confederazione Sammarinese del Lavoro, Unione Sammarinese Lavoratori e la Confederazione Democratica Lavoratori Sammarinesi – sono intervenuti sul tema con una dura nota di protesta che, in sintesi, lamenta «un vero e proprio ritorno al passato, tra elusione ed evasione». «È indubbio – scrivono i sindacati – che questo governo e la maggioranza che ha votato gli articoli incriminati avranno la piena responsabilità delle ricadute negative in termini di trasparenza, fiducia e credibilità del nostro Paese. È fin troppo evidente che tali norme attrarranno a San Marino inevitabilmente i tanto decantati ‘nomadi digitali’ ma anche i famigerati ‘nomadi fiscali’: parliamo di un sottobosco fatto di opacità, transazioni in criptovalute, speculazioni finanziarie o sulle materie prime, triangolazioni finanziarie e commerciali con Paesi e similari che dovrebbero essere tenuti ben lontani, e non certamente attratti, dal nostro Paese. Aver poi ricompreso tra i possibili beneficiari delle residenze anche i residenti fiscali in Italia, inizialmente esclusi dalla norma in prima lettura, siamo convinti che creerà inevitabili tensioni e problemi con la vicina Italia e comporterà il rischio concreto di attrarre colletti bianchi collegati a organizzazioni criminali».
La questione dei controlli
Secondo i sindacati, il governo del Titano non ha dato risposta a molti quesiti e dubbi che derivano anche dal mancato confronto con tutte le parti sociali. C’è poi la questione dei controlli: «Chi sarà in grado di controllare puntualmente e con i necessari strumenti informatici e transnazionali questi personaggi abituati a muoversi in maniera disinvolta tra i cinque continenti e che per loro natura sono sfuggenti e opachi?». I sindacati promettono, infine, di attivarsi con tempestività per richiedere alla Segreteria di Stato alla Sanità un report dettagliato delle posizioni che non rispettano gli obblighi contributivi e alla Segreteria di Stato alle Finanze il dettaglio riguardante la situazione dei mancati incassi riguardanti le imposte dirette e indirette. «Il contrasto a tutto campo contro l’elusione e l’evasione è una battaglia di civiltà che il sindacato ha da sempre posto al centro della propria azione sindacale; la tutela dell’economia sana, produttiva, stabile è uno dei pilastri fondamentali del futuro di San Marino».
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