Orsi trentini. L’Oipa chiede di conoscere l’identità dell’orsa trovata morta con un suo cucciolo non lontano dal luogo del presunto attacco al turista francese. Accesso agli atti

L’associazione chiede alla Provincia di Trento e al suo Corpo forestale di vigilare sull’incolumità di KJ1, dei suoi piccoli e di tutta la fauna trentina
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede che sia resa nota, attraverso l’esame del dna, l’identificazione dell’orsa trovata morta accanto al cadavere del suo cucciolo sabato scorso. I due corpi sono stati trovati nei boschi vicino Covelo, nel Comune di Vallelaghi, a pochi chilometri di distanza da Dro, luogo del presunto attacco dell’orsa KJ1 al turista francese del 16 luglio scorso.
Nell’attesa, l’associazione presenterà istanza di accesso agli atti per comprendere non solo l’esatta dinamica dei fatti del 16 luglio, ma anche se sia stata eseguita l’identificazione della mamma orsa di Vallelaghi e, se sì, degli esiti.

Dopo la scoperta dei due cadaveri, la Provincia autonoma di Trento, guidata da Maurizio Fugatti, ha sinora divulgato solo una scarna nota stampa in cui, immediatamente dopo il ritrovamento, sbrigativamente si attribuisce le due morti all’attacco di un altro orso.

All’indomani della sospensione dell’ordinanza di Fugatti che dava mandato di uccidere mamma KJ1, che ha al seguito tre cuccioli, l’Oipa evidenzia come possa ancora incombere sulla famiglia dei plantigradi il pericolo del bracconaggio. Già gli orsi MJ5 e F36, oggetto di analoghe ordinanze da parte del presidente della Pat, sono stati trovati morti per cause attestate come “non naturali”.

Chiediamo alla Provincia di Trento e al suo Corpo forestale di vigilare sull’incolumità di KJ1, dei suoi piccoli e di tutta la fauna trentina, conclude l’Oipa.

Oipa