La “Salute” è una condizione che contiene molte sfaccettature a seconda del valore primario a cui si fa riferimento. L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce nel 1948 la “Salute” come uno “stato di benessere bio-psico-sociale”. Il diritto alla salute è un “bene” primario impresso nella Costituzione italiana che ne garantisce la fruibilità mediante il servizio sanitario nazionale, universalistico e gratuito. Come preservare la salvaguardia sostanziale di questo diritto se non con una analisi guidata da rigore etico e scientifico della realtà in cui si opera promuovendo la “verità giusta”! Da molti mesi i cittadini, i rappresentanti istituzionali e politici dell’Alta Valmarecchia si confrontano per reclamare sul loro territorio l’attivazione di un Pronto Soccorso ospedaliero e non l’attivazione di un “Centro di assistenza urgenza-CAU” associato al Presidio di Primo Intervento (P.P.I.). L’idea imprecisa di cosa faccia e come operi il CAU ha generato paure condivisibili sulla sua affidabilità ed utilità nonostante nelle vicine città di Cattolica e Cervia il CAU sia già attivo da tempo senza che i cittadini abbiano lamentato disagi o danni alla propria salute. Non è sempre facile distinguere quali siano le migliori scelte e quali rischi derivino da scelte, buone sulla carta, che possono esporre a pericoli. Si teme altresì che la riorganizzazione annunciata possa nel tempo smantellare l’ospedale di Novafeltria, nonostante gli atti compiuti in questi anni dalla AUSL Romagna di rafforzamento dei servizi territoriali e dell’Ospedale, sinonimo di sicurezza per ogni cittadino. Un reparto di pronto soccorso (PS) ci sembra non adeguato (anzi può creare disguidi pericolosi) alla realtà del territorio. Come si garantisce un intervento efficace in condizioni di emergenza-urgenza? la prima difesa nasce dalla presenza sul territorio dell’auto di soccorso con medico e ambulanza nonché l’elisoccorso, indispensabili per garantire ogni sostegno vitale e assistenza nel trasporto. Simuliamo eventi gravi che possono accadere ad una persona con un sospetto di infarto o colpito da un ictus o un grave incidente che necessità di una immediata assistenza sul posto e un trasporto dove le cure possono salvare la vita o prevenire danni irreversibili: dove dirigere l’autoambulanza o l’elisoccorso? Quale medico, in scienza e coscienza, consiglierebbe una prima sosta presso l’attuale P.P.I. o il futuro Pronto Soccorso di Novafeltria rischiando tempo prezioso nella corsa verso ospedali capaci di affrontare ogni condizione di gravità? Quale cittadino di buonsenso se colpito da un “Ictus” vorrebbe essere curato in un ospedale senza “stroke unity” cioè una “unità specialistica “che lo sottrae al rischio di morte (terza causa di morte in Italia) o di disabilità permanente (I°causa di disabilità); chi con un “Infarto cardiaco” sceglierebbe un ospedale senza una cardiologia attrezzata per eseguire una rivascolarizzazione coronarica che gli evita la morte? Le emergenze nella loro corsa contro il tempo hanno probabilità di buon esito solo se si dirigono non nel primo luogo di soccorso ma nel luogo più adatto a fare la differenza tra la vita e la morte, tra la piena guarigione o danni permanenti. In Alta Valmarecchia serve ampliare le azioni del P.P.I, che già soddisfa i bisogni delle urgenze di media intensità, con un presidio come il CAU, adatto a governare le richieste urgenti che non necessitano di specifiche strumentazioni. Se analizziamo quanto è accaduto negli anni comprendiamo il valore del CAU: i casi trattati presso il PPI di Novafeltria segnalano che circa l’85 % delle urgenze erano codici verdi o codici bianchi cioè quadri clinici senza rischi per la vita per la cui cura è necessaria una equipe medico-infermieristica esperta cioè il compito affidato al CAU. Per raggiungere gli obiettivi di difesa della salute di tutti i cittadini, ovunque gli stessi risiedano e qualunque condizione di socio-economica vivano, proponiamo che la realizzazione del CAU, reale miglioramento per i bisogni di tutti i giorni, preveda il supporto di un comitato (composto da cittadini, delegati dei comuni ed esperti dell’azienda ) capace di personalizzare il CAU sui bisogni di tutto il territorio analizzandone tempi di apertura, personale necessario, presenza di telemedicina per consulti a distanza con specialisti degli ospedali e quant’altro sia utile per garantire efficacia e appropriatezza in piena sicurezza.
La salute di un popolo proviene solo dalla sua vita interiore, dalla vita della sua anima e del suo spirito.
Segreteria provinciale e responsabile sanità dott. William Raffaeli