San Marino. Prima liquidano Asset, poi il consulente “presentato” da Nicola Renzi a Simone Celli suggerisce di “rafforzare” il provvedimento di liquidazione … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Marco (Severini; ndr), fai le domande giuste” (leggi qui), raccomanda un lettore su queste stesse pagine, rammentando che “Jodie Foster, detective magistrale della serie True Detective, continua a chiedere al suo bravo assistente di fare le domande giuste, perché solo con le domande giuste si arriva alla verità”.

Le domande giuste, a dire il vero, sono state più volte fatte, specie dalle pagine di GiornaleSm. E, a queste, si è anche provato a dare risposte, ricorrendo alla logica. Le domande giuste, inoltre, sono state fatte a ripetizione durante le udienze dei diversi processi in corso, cozzando, però, con imbarazzati “non ricordo” o risposte estremamente elusive. Talvolta, addirittura, capaci di insinuare il dubbio di una falsa testimonianza… Solo il dubbio, ma inquietante per la delicatezza della vicenda trattata o del ruolo del teste di turno.

La domanda “non giusta” -non giusta perchè non sembra destinata a ricevere mai risposta definitiva-, ma capace di riassumere in una unica conclusione tutte le “domande giuste” che ci si può porre oggi relativamente a quanto accaduto nello scorso decennio quando, in maniera controversa, si è spazzata via una intera classe politica, si sono occupati i vertici di importanti realtà istituzionali di gestione e di controllo e si è devastato l’intero sistema bancario e finanziario determinando un serio sbilanciamento dei conti pubblici e così via.

Le domande giuste, ad esempio, nel corso delle udienze del “Caso Titoli” (500/2017 e altri) sono state poste all’ex Segretario di Stato alle Finanze Simone Celli, condannato in primo grado per tentata concussione in altro procedimento, in qualità di testimone. Domande giuste… Risposte sterili: “Non ricordo!”. Ben inteso, dopo sette anni è possibile non ricordare… 

Ma torniamo al momento dei fatti oggetto delle domande. Siamo nei mesi che vanno dal febbraio all’agosto 2017, i mesi caldi della liquidazione Asset Bank. Come evidenziato dall’Avv.Rossano Fabbri (che rappresenta di Asset Bank e soci), il 18 giugno 2017, sei giorni dopo la liquidazione coatta dell’istituto di credito, l’Avv. Matteo Bazzani -spiega lo stesso Avv.Fabbri- scriverebbe una mail all’indirizzo personale dell’allora Segretario delle Finanze Celli. Una mail in cui si parla “della necessità” di “fare emergere fattispecie a rilevanza penale dietro l’operatività di Asset”. “Sarebbe estremamente importante -continua il “riassunto” del legale- far sì che il provvedimento di LCA (liquidazione coatta; ndr) possa fondarsi non soltanto su una perdita di patrimonio di eccezionale gravità dovuta a svalutazioni, ma anche sull’accertamento di illeciti”.

Prima della domanda “giusta” è doveroso spiegare chi è che ruolo ha Bazzani, non imputato e mai indagato. E’ un avvocato italiano che, presentato a Simone Celli con curriculum e quant’altro da Nicola Renzi”, con relativa delibera, avrebbe ricevuto una consulenza di supporto legale dal governo sammarinese. “…Ritengo -spiega Celli- che Bazzani fosse stato incaricato regolarmente con delibera dal Congresso di Stato, per quanto riguarda la consulenza del governo”.

Ma perchè -è logico chiedersi e ha chiesto il legale di Asset- sei giorni dopo la liquidazione bancaria Bazzani solleva una questione che -a rigor di logica- avrebbe dovuto essere appurata prima del provvedimento estremo e irrevocabile? Cioè, prima si liquida Asset e poi si cerca di individuare le giuste motivazioni a supporto del drastico provvedimento, vien da chiedersi?

Non secondo Celli: “Ciò che ricordo è che Bazzani riteneva che il lavoro compiuto dal Commissario Straordinario e dal Coordinamento della Vigilanza avesse alcune carenze dal punto di vista tecnico, indubbiamente, questo lo ricordo in modo abbastanza nitido”.

Sintetizziamo. Un consulente del governo riterrebbe la presenza di carenze tecniche a supporto della liquidazione Asset e le comunica al Segretario alle Finanze. Ma, all’apparenza, non lo fa per sollevare dubbi sul provvedimento, bensì per suggerire la strada -legittima?- per ovviare alle stesse. E il Segretario del governo AdessoSm che fa? Bho… Oggi non ricorda se o cosa rispose a quella mail che, fra le righe, poteva lasciar intravedere l’illegittimità o infondatezza del drastico provvedimento.

Se quelle osservazioni fossero arrivate prima della liquidazione e non dopo -ogni provvedimento va motivato e supportato prima della decisione, non dopo-, Se il ministro delle Finanze dell’epoca avesse dato una diversa interpretazione a quella comunicazione del consulente, tanti correntisti di Asset sarebbero rimasti “senza soldi” per mesi e anni?

Le domande giuste, quindi, vengono costantemente poste. Ma risposte alle stesse si possono trarre, al momento, solo “unendo i puntini”. E i procedimenti in corso, specie nei “quintali” di email emerse, certe risposte le danno. Ad esempio –ma ne parleremo domani– 15 mail scambiate fra Celli e il finanziere lucano Francesco Confuorti fra il febbraio e l’agosto 2017 seminano tanti “puntini” per descrivere i reali rapporti fra lo stesso finanziere, Celli e, indirettamente, il governo intero dell’epoca…

Enrico Lazzari