Spiagge: ridicolo. Siamo al ridicolo, siamo oltre il ridicolo. … di Sergio Pizzolante

Mi hanno insegnato che nella vita si può aver ragione o torto, vincere o perdere, però c’è un limite che va sempre rispettato, non bisogna mai sconfinare nel ridicolo.
I balneari, per colpa di una parte delle loro associazioni e per responsabilità di alcuni pifferai politici, non voglio fare nomi, ma metto Maurizio Gasparri sopra tutti( ma se la cavano bene la Bergamini ed altri), hanno perso la partita, adesso corrono il rischio di sconfinare nel ridicolo.
Il nuovo verbo e’: non c’è scarsità delle risorse.
Cioè, dicono, non è vero che chi vuole attrezzare e gestire una spiaggia non abbia la possibilità di farlo. I due terzi delle spiagge italiane sono libere. Dicono. Si accomodino signori.
Già questa cosa mi faceva ridere 10 anni fa quando, nelle varie assemblee, qualche genio tirava fuori l’argomento. La risata si spargeva veloce sino a seppellire tutto.
Ricordo Gasparri e la Bergamini, mentre si discuteva la mia legge di riforma del demanio( evidenze pubbliche, periodo di transizione, riconoscimento, per le imprese esistenti, degli investimenti, del valore commerciale e della professionalità acquisita, nelle selezioni di gara), luglio 2017, approvata alla Camera e ferma poi al Senato per interruzione della legislatura, proporre 30/ 50 anni di proroga con quell’argomento.
Ricordo poi il Governo Conte, con il Ministro leghista, che prorogò tutto sino al 2033, con lo stesso argomento. Circa.
Facendo seguito alla sentenza della Corte di Giustizia europea, che definiva le proroghe, senza selezioni pubbliche, come rinnovo automatico, arrivarono le tranvate in faccia dei tribunali e del Consiglio di Stato.
Imperterriti hanno continuato.
E continuano.
Sino a far diventare questa roba, linea del Governo. Addirittura.
Finendo per dare ragione a chi li vuole morti a prescindere.
Cioè dicono, direbbe la viareggina Bergamini, direbbe il romano de Roma Gasparri, volete concorrere per la gestione di una spiaggia( demanio pubblico) di Viareggio o di Ostia? Non c’è bisogno, fate domanda per una spiaggia del Molise.
È come dire, Gasparri lo direbbe, volete una licenza per un taxi a Roma? Andate a Caltanissetta.
Questa roba qui è linea di Governo.
C’è da ridere? Si ci sarebbe da ridere, ma a vedere come gli operatori si fanno turlipinare, mi vien da piangere.
Ma perché lo fanno? Non sono stupidi.
Fanno questo ragionamento.
Le associazioni balneari e i politici di cui sopra, Governo compreso, purtroppo, scaricano tutto sull’Europa.
Non sapendo prendere una decisione, per le minchiate che hanno detto negli anni, dicono: oh, noi ci abbiamo provato, ma l’Europa non vuole.
Da piangere.
Sergio Pizzolante
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