Le parole strazianti del padre di Amin, il bambino di quattro anni che è caduto in piscina domenica mattina al centro Acqvasport di Cermenate, hanno purtroppo anticipato il tragico epilogo confermato nella tarda serata di ieri: “Nel mio bambino ormai non c’è più vita”.
Questa è solo una delle molte tragedie di quest’estate, che ha visto numerosi decessi di giovani in piscina, avvicinandosi ormai alla decina di vittime. La morte di Amin ricorda quella di altri giovani, come Fatou, 11 anni, morta dopo essere stata soccorsa in una piscina del parco Aquaneva di Inzago, e Arkea, 5 anni, deceduta nella piscina di un hotel a Imola pochi giorni fa. Anche Elisa, 13 anni, è morta dopo otto giorni di agonia in ospedale, in seguito a un incidente nella piscina di Guastalla. Jasmine, annegata a Sesto Godano mentre era con il centro estivo, e Leonardo, 17 anni, morto in ospedale dopo un incidente in piscina a Ponzano, rappresentano altri tragici esempi. Cristian ha perso la vita in una piscina condominiale a Castel Volturno, mentre un quindicenne è morto in Alto Adige dopo un incidente a San Leonardo in Passiria.
Il 28 luglio, l’allarme è scattato immediatamente quando Amin è stato visto cadere in acqua. Il personale di soccorso si è subito tuffato per recuperarlo, ma le sue condizioni apparivano già critiche. Dopo prolungati tentativi di rianimazione, il bambino è stato trasportato in elicottero all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove è rimasto in terapia intensiva senza miglioramenti significativi.
I genitori di Amin, di origine marocchina e residenti a Lomazzo, si sono trasferiti temporaneamente a Bergamo grazie a un alloggio fornito da un’associazione di supporto ai familiari dei pazienti pediatrici. Già due giorni fa, le speranze per il piccolo Amin erano minime.
La notizia della sua morte si è rapidamente diffusa a Lomazzo, suscitando grande commozione. Il padre di Amin, conosciuto in città per il suo lavoro in una macelleria islamica, ha ricevuto il sostegno della comunità locale.
La tragedia è avvenuta al centro acquatico di Cermenate, a pochi chilometri da Lomazzo, in un impianto comunale gestito da una società specializzata. Il dramma si è consumato intorno alle 12:45, e mentre si attende la ricostruzione ufficiale degli inquirenti, è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti. Secondo le testimonianze, Amin si trovava nella piscina per bambini quando ha deciso di passare a quella per adulti, gettandosi in acqua.
I bagnini si sarebbero accorti immediatamente e, dopo aver fischiato, si sono tuffati per soccorrerlo quando hanno visto che non riemergeva. Alcuni raccontano che il bambino potrebbe essere scivolato su uno scivolo, ma in ogni caso, non è rimasto in acqua a lungo. Però quando è stato riportato a riva, era già in stato di incoscienza.