San Marino. Ancora pesanti ombre su Repubblica Futura. Eva Guidi (Libera): RF osteggiò fin da subito la nomina della  governance di Bcsm, e ciò portò alla “crisi del governo AdessoSm”.

Enrico Lazzari

Ho evidenziato a più riprese, nei precedenti approfondimenti, che la devastazione del sistema bancario sammarinese dello scorso decennio appare come il “cataclisma” che -con successive “scosse di assestamento” altrettanto devastanti- ha generato la pesante crisi finanziaria oggi gestita con un ingente debito pubblico che determina, necessariamente, tangibili ricadute sulla qualità della vita di ogni sammarinese.

Non riesco ad immaginare che ne sarebbe, oggi, di San Marino se nel 2019 una parte di SSD -scontrandosi con una sua componente interna che secondo quanto si racconta in Libera potremmo chiamare “Corrente-Carattoni”, oggi come “Area Democratica” confluita nella lista elettorale di Repubblica Futura- e Civico 10 non avesse “staccato la spina” a quel governo con RF

Guardacaso, come ha appurato la Commissione parlamentare di inchiesta (pag.221), “proprio rispetto alle vicende correlate alla gestione del sistema bancario-finanziario, in particolare Banca Cis e Stratos (quest’ultimo è un gruppo lussemburghese che intendeva rilevare le quote del Cis; ndr), è sopravvenuta la crisi di governo di AdessoSm” nel 2019.

Ma già nell’autunno dell’anno precedente si sfiorò la chiusura anticipata di quel governo, quando C10 pretese le dimissioni del Segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli, motivando la richiesta -lo confermò addirittura Celli- con il deterioramento dei rapporti dello stesso ex Segretario di Stato con il vertice di Banca Centrale, Catia Tomasetti, da poco nominata alla guida del massimo organismo di gestione e vigilanza finanziaria del Titano. “Con ogni probabilità -dichiarò Celli alla Commissione di Inchiesta- per alcuni esponenti dell’allora maggioranza, le valutazioni che ebbi modo di esprimere (…) rappresentavano la prova della mia contiguità al gruppo imprenditoriale proprietario di Banca Cis”.

Ma, alla luce di quanto emerso da allora ad oggi -e non nella disponibilità dei commissari che trassero le conclusioni dei lavori della Commissione su Banca Cis- pesano come un macigno su Repubblica Futura le dichiarazioni sulle cause della crisi di governo rilasciate da Eva Guidi (all’epoca SSD, oggi Libera), la quale succedette a Celli nel ruolo di Segretaria di Stato alle Finanze. “Ad un certo punto -si legge a pagina 222 della relazione finale dell’indagine parlamentare, approvata all’unanimità del Consiglio Grande e Generale- si crea un conflitto all’interno della maggioranza su sensibilità completamente diverse sui vertici di Bcsm, comprensivi della vigilanza”.

I vertici di Repubblica Futura e i colleghi di governo di RF (al governo di nomina RF erano: Nicola Renzi e Marco Podeschi; ndr) -rincarò la stessa Guidi- non avevano alcuna fiducia dei vertici di Bcsm, considerandoli inaffidabili: questo fu uno degli elementi che portarono alla crisi di governo”.

Apprendiamo -o meglio ricordiamo-, quindi, che Repubblica Futura ha osteggiato fin da subito la nomina dell’attuale vertice di Banca Centrale… Ma chi è, oltre a chi ha voluto la caduta del governo AdessoSm (ovvero parte di SSD e di C10), che ha determinato con precise azioni e altrettanto minuziosi esposti che hanno poi dato vita alle più inquietanti procedure giudiziarie oggi in corso, il tracollo della “cricca”, se non l’attuale governance di Banca Centrale che Repubblica Futura ha -come ricorda la Guidi- da subito osteggiato con estrema decisione?

Non so se altri, al posto della Tomasetti e dei nuovi dirigenti di Bcsm, avrebbero saputo far meglio. E’ possibile, seppure lo ritenga improbabile… Ma so con certezza -come è oggi evidente a tutti- che se i “potenti” della “cricca” oggi sono “alla sbarra” anziché a “governare” le politiche economico-finanziarie del Titano, lo si deve soprattutto al cambio di guida determinato sia in Banca Centrale che nel Governo del Paese…

Eppure, ancora oggi la gestione di Banca Centrale non sembra piacere per nulla a Repubblica Futura né ad uno degli organi di informazione della Repubblica, protagonisti anche recentemente di talvolta pure veementi attacchi sferrati all’indirizzo dei vertici di Banca Centrale… Di quella nuova governance di Banca Centrale che, credetemi, con l’integerrimità dimostrata anche di fronte ad indagini giudiziarie -prontamente alimentate da certi organi di informazione- poi rivelatesi “farlocche” nelle ipotesi di accusa, ha avuto un ruolo decisivo e ha determinato il crollo della famigerata “cricca”.

Cosa sarebbe successo se parte di SSD e C10 non avessero staccato la spina a quel governo? Cosa sarebbe successo se la “linea-RF” ostile alla nomina dei nuovi vertici di Bcsm avesse prevalso? Impossibile dirlo… Ma son convinto, vista la devastazione del sistema bancario e finanziario registrata in precedenza, che non sarebbe successo nulla di buono…

Forse, ascoltando le parole che Luca Boschi (leggi qui) di Libera ha “snocciolato” nel corso dell’ultima udienza del “Caso Titoli”, oggi, come Asset Bank, come altre banche liquidate prima, non avremmo più neppure la “grande” Cassa di Risparmio di San Marino… Lorenzo Savorelli (dg di Bcsm all’epoca; ndr) -è, non testualmente, il “succo” delle dichiarazioni giurate di Boschi- avrebbe addirittura minacciato direttamente a membri del governo AdessoSm, il commissariamento di Carisp qualora non fossero stati accettati i suoi suggerimenti e qualora non fossero state accettate determinati inserimenti in posti apicali della stessa Carisp, di professionisti di sua fiducia. Assunzioni che – è l’ovvia deduzione- avrebbero garantito a Savorelli -e, eventualmente, vista l’evoluzione dei processi in corso, a chi altri?- il controllo anche di Cassa di Risparmio.

Eppure, nonostante lo scenario sempre più inquietante che si va disegnando relativamente al potere che la “cricca” aveva conquistato fino alla caduta del Governo AdessoSm e -mera coincidenza temporale?- la successiva uscita di Repubblica Futura dal governo del Paese, in RF non si perde occasione per attaccare l’attuale governance di Banca Centrale sammarinese… Perché?

Enrico Lazzari

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