Comitato ONU per l’eliminazione della discriminazione: ecco le conclusioni su San Marino (di David Oddone)

Recentemente, è stato esaminato il primo rapporto di San Marino, redatto in base alla Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, ratificata nel 2002. La delegazione sammarinese, composta dall’ambasciatore Marcello Beccari presso le Nazioni Unite e rappresentanti di varie Segreterie, Dipartimenti e Uffici, si è riunita in modo telematico con il Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale (Cerd), collegato dalla sede dell’ONU a Ginevra.

Durante l’incontro, il mese scorso, sono stati esaminati lo stato d’avanzamento e i progressi compiuti dallo Stato sammarinese, sia nell’adozione di strumenti normativi, sia nelle strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno della discriminazione razziale. La Segreteria agli Affari Esteri aveva sottolineato come San Marino avesse dimostrato un impegno attivo nel contrastare le discriminazioni, allineandosi progressivamente ai parametri internazionali e reagendo efficacemente contro le violazioni dei diritti umani fondamentali.

 

Plauso del Comitato per i passi avanti compiuti

Il Comitato ha elogiato in particolare due iniziative, nate da istanze d’Arengo: la creazione di un Garante nazionale dei diritti umani e l’approvazione di una riforma che pone fine alla rinuncia della cittadinanza nel processo di naturalizzazione sammarinese. Tuttavia, sono state evidenziate anche delle lacune da colmare, come alcune disposizioni del Codice penale non conformi alla Convenzione, poiché non vietano la discriminazione basata sul colore della pelle o sulla discendenza, e la mancanza di dati sulla presenza sul territorio di minoranze linguistiche e religiose. Le osservazioni finali erano comunque state rinviate o ora sono finalmente disponibili.

 

Le conclusioni finali

Come detto il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale (Cerd) ha pubblicato nella giornata ieri le sue conclusioni su Albania, Messico, Qatar, Repubblica di Moldova e San Marino dopo aver esaminato i cinque Stati parte nella sua ultima sessione.

I risultati contengono le principali preoccupazioni e raccomandazioni del Comitato sull’attuazione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, nonché gli aspetti positivi. Questi i punti più critici per quanto riguarda San Marino.

 

La questione “badanti”

Per quanto riguarda la situazione dei “badanti”, prevalentemente donne provenienti dall’Ucraina, dall’Albania e dalle Filippine che lavorano come assistenti familiari private e domestiche, e tenendo conto dell’intersecarsi delle discriminazioni basate sulla razza e sul genere, nonché della loro vulnerabilità dovuta ai rischi associati al loro lavoro, il Comitato ha espresso preoccupazione per la tratta e lo sfruttamento. Il Comitato ha chiesto a San Marino di stabilire procedure per l’identificazione precoce delle vittime di tratta e di altre forme di sfruttamento e di garantire il loro invio a servizi adeguati all’assistenza e la riabilitazione.

 

Diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo

Il Comitato ha espresso preoccupazione per la mancanza di disposizioni legali che garantiscano il principio di non respingimento e i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, nonché per la mancanza di informazioni sulle garanzie che assicurino che i permessi rilasciati per motivi umanitari non siano discriminati per razza, colore ed etnia. Il rapporto raccomanda a San Marino di ratificare la Convenzione sui rifugiati del 1951 e il suo Protocollo, nonché le Convenzioni delle Nazioni Unite sull’apolidia, assicurando il principio di non respingimento e garantendo che tutti gli individui nel territorio dello Stato parte possano chiedere protezione internazionale, essere sottoposti a una valutazione individuale e accedere a informazioni e assistenza legale.

 

Diversi aspetti positivi

Il Comitato accoglie con favore la ratifica, l’11 marzo 2020, della Convenzione contro la discriminazione nell’istruzione e la ratifica, il 14 aprile 2022, della Convenzione sulla violenza e le molestie (n. 190) dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Il Comitato accoglie con favore le seguenti misure legislative, istituzionali e politiche adottate dallo Stato parte: (a) Legge n. 1/2019 del 28 marzo 2019 che modifica la Dichiarazione dei diritti del cittadino e i Principi fondamentali dell’ordinamento giuridico sammarinese per ampliare l’elenco dei motivi vietati dall’articolo 4 ; b) Decreto delegato n. 62/2024 del 20 marzo 2024 che modifica la Legge n. 97/2008 del 20 giugno 2008 sulla prevenzione della violenza contro le donne e sul genere; c) Decreto delegato n. 102/2021 del 4 giugno 2021 sull’istituzione dell’insegnamento della lingua e cultura spagnola nelle scuole secondarie.

Tanto è stato fatto insomma, ma altrettanto resta ancora da fare.

 

David Oddone

(La Serenissima)

 

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