LA CRICCA DI SAN MARINO. Banca Centrale: Grais e Savorelli “nominati” dalla maggioranza ma “portati da Confuorti”! Pesanti ammissioni di Ugo Granata che confermano gravi responsabilità politiche. … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

I punti chiave di questo approfondimento:
– Secondo la deposizione rilasciata nel 2018 al giudice Morsiani dall’ex membro del Coovig di Bcsm, la scelta politica di Presidente e Direttore nominati nel 2016, sarebbe stata fatta, in realtà, dal finanziere lucano, al pari del colloquio di “assunzione” di Granata, che ha ammesso: “Io so che Grais e Savorelli sono stati portati da Confuorti”, poi “mi ha detto che aveva bisogno di inserire persone competenti in Banca Centrale”.
– “Portata da Confuorti” anche Mirella Sommella, commissario straordinario nell’amministrazione controllata di Asset Bank, culminata con la liquidazione: due atti definiti illegittimi secondo due sentenze amministrative del Tribunale.

– Pesante responsabilità politica, fra gli altri, di Antonella Mularoni (AP, oggi RF) che “osannò” il metodo di scelta che portò Grais alla presidenza di Bcsm, auspicando che anche “la scelta del direttore” andasse “nella stessa direzione”… E purtroppo ci andò!

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Ho, da tempi non “sospetti”, sempre sostenuto con forza che mi sembra pressoché impossibile che la famigerata “cricca” abbia potuto conquistare il potere conseguito nella seconda metà del decennio scorso, con il suo apice durante il governo AdessoSm creato attorno a Repubblica Futura da SSD e Civico 10, senza precise complicità -o perlomeno responsabilità- politiche. E, del mio avviso -con conclusioni ben meno prudenti e più “nette” delle mie- ieri si è rivelata anche una analista “asettica”, imparziale nella sua peculiarità come l’intelligenza artificiale, nel caso l’ultima evoluzione (versione 4o) di ChatGpt (leggi qui).

Ma per comprendere come sia poco credibile che la “cricca” sia arrivata a quel livello di gestione del potere senza precise responsabilità -o peggio complicità- della politica, è emerso un fatto quanto mai eloquente e, per quanto ne so, mai evidenziato con il doveroso risalto, fino ad ora, sui media sammarinesi. Un fatto per quanto ne so inedito, accertato e acclarato, oggettivo, non una opinione o una analisi, e confermato negli atti del famoso procedimento “500/2017”, il “Caso Titoli” per intenderci. Mi riferisco alle rivelazioni di Ugo Granata, membro pro tempore del Coordinamento di Banca Centrale, rilasciate in una deposizione “fiume” -aperta alle 15.30 e chiusa con la sottoscrizione del verbale, di oltre 20 pagine, alle ore 21- al giudice inquirente Simon Luca Morsiani il 26 ottobre 2018.

Non ho idea -dichiarò Granata- se qualcuno dei consulenti o dei Commissari incaricati fosse in contatto o sia stato proposto da Francesco Confuorti”, ma “io so che il Direttore (Lorenzo; ndr) Savorelli e il Presidente (Wafik; ndr) Grais sono stati portati da Francesco Confuorti” ai vertici di Banca Centrale. Eppure, la nomina dei due fu certificata, disposta o avallata, sempre a maggioranza, dal Consiglio Grande e Generale, il 21 gennaio 2016 per la presidenza e il 15 marzo dello stesso anno per la direzione.

Dal governo, all’indomani della nomina di Grais alla Presidenza di Bcsm, uno dei commenti più soddisfatti (leggi qui) -come accusato da Matteo Zeppa in Consiglio nella seduta del 17 luglio dello scorso anno (ascolta qui)- giunse da Antonella Mularoni (all’epoca Segretario di Stato di nomina Alleanza Popolare, oggi candidata nelle liste di Repubblica Futura). Dichiarazione che, rispetto ad allora, se letta oggi ha un effetto ben diverso: “Non mi dilungherei sulle polemiche -dichiarò- mi auguro che la nomina di un presidente con un curriculum di tutto rispetto possa aiutare tutti noi, in primis Bcms, ma aiuterà anche noi perché l’alto livello di questa figura obbligherà anche noi a pensare un po’ più in alto e mi auguro che il suo profilo ci faccia guardare all’interesse del sistema. (…) Mi auguro che la scelta del direttore, che dovrà essere fatta in tempi brevissimi, vada nella stessa direzione”. E, alla fine, visto quanto emerso nei mesi scorsi e che continua giorno dopo giorno ad emergere, direi che anche la scelta del Direttore Bcsm è andata nel senso auspicato dall’ex Segretario di Stato oggi candidata RF… Ovvero -e non significa che la Mularoni intendesse questo, anche alla luce di una presa di posizione di Ap-Rf in cui si sottolinea che la stessa Mularoni in Congresso di Stato era “assolutamente contraria” alla nomina di Grais e che quell’intervento sia stato incentrato sul metodo di selezione e scelta e non sul nome di Grais in sé- nella stessa direzione di quella precedente del Presidente: ambedue -secondo Granata- “portati da Confuorti”!!!

Resta quindi una sorta di giallo sul gradimento della nomina del Presidente Grais fra la “versione-Zeppa” e la “Versione AP-RF”… Sta di fatto che Grais venne nominato dalla politica che guidava il paese in quegli anni e che già nel 2018 Ugo Granata identificò in Confuorti il vero selezionatore di quel nome, come di altri… Che sia stato il metodo di scelta o che sia stata la scelta di Grais in sé, la responsabilità politica di quella scelta è indubbia.

Ben inteso, ciò non significa -anche se prendessimo per buona la “Versone-Zeppa”- necessariamente collusione o complicità fra la Mularoni e i suoi “colleghi” di governo, Confuorti e il gruppo “sovversivo”, come lo definiva già nell’aprile 2017 un esposto del Pdcs, oggi noto come “cricca”. Ma se un qualunque politico rivendica, come ha fatto la Mularoni, così fortemente una azione o un metodo che poi si rivela “devastante” per l’interesse comune, sono palesi le sue responsabilità politiche che ne compromettono -a mio parere e al pari di altri suoi “colleghi”- l’autorevolezza politica necessaria per presentarsi al Paese così da ambire a rivestire un successivo incarico politico o di governo.

Ma torniamo alla deposizione di Granata (nella quale ritiene anche Mirella Sommella “portata da Confuorti” in Bcsm), utile a tutti per comprendere il grado di penetrazione nelle istituzioni -garanzia del perseguimento di interessi comuni- di un gruppo privato che, come tale, perseguirebbe interessi privati a discapito di quelli pubblici.

Prima, per comprendere anche il ruolo delicato avuto dalla Sommella, è importante un brevissimo “remake”, per ricordare che la stessa fu il primo commissario straordinario nell’amministrazione controllata di Asset Bank, poi culminata nel commissariamento e, quindi, nella liquidazione. Non dimentichiamo che a definire “illegittime” sia la messa in liquidazione, sia la disposizione del regime di amministrazione controllata, sono due sentenze amministrative già emesse dal Tribunale…

Chiudiamo la “parentesi remake” e scopriamo, così, scorrendo le dichiarazioni dell’oggi imputato rilasciate a al giudice Morsiani, che Granata venne inserito nello staff di Bcsm senza mai aver inoltrato una domanda ufficiale o essersi proposto direttamente a Banca Centrale. “Ricordo che mandai il curriculum direttamente a Francesco Confuorti prima del colloquio”, confermò. Anche il “colloquio” non avvenne in Bcsm, ma nello “studio del dott.Confuorti dove Granata fu “accolto dalla segretaria” per poi incontrarsi con lo stesso finanziere lucano e “con lui Filippo Siotto”, membro del Coovig di Bcsm.

Ricordo che nel colloquio -ammise Granata- Confuorti mi spiegò che (…) aveva bisogno di inserire persone competenti perchè i dirigenti presenti in Banca Centrale non erano preparati”. Nota bene: “Confuorti aveva bisogno…”, ha detto!

Ma non solo, in quel colloquio tenuto nell’ufficio di Confuorti della sede di ADVFinancial, Granata, con lo stesso Confuorti e Siotto, definì anche il compenso, ovvero quanto avrebbe percepito da Banca Centrale per il suo incarico!

Ma i vertici di Banca Centrale, viene da pensare-, quegli stessi vertici osannati dall’allora Ministro Mularoni di AP, erano forse dei meri esecutori di ordini di Confuorti? Era, viene da credere una volta ascoltato Granata, Francesco Confuorti il vero “capo” di Banca Centrale, nonostante i vertici istituzionali di quest’ultima siano stati nominati, a maggioranza, dal Consiglio Grande e Generale? Forse, l’ormai -tristemente, visti gli atti processuali che emergono ormai ogni giorno- famoso Francesco Confuorti riusciva a controllare anche Governi e maggioranze consigliari sammarinesi dello scorso decennio chiuso con l’esperienza di AdessoSm alla guida del Paese?

Enrico Lazzari

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