Sostengo la rottura di sistema non solo sul piano politico, ma anche sul piano economico, sociale e morale.
Repubblicani, liberali, democratici, socialisti, riformisti, non possono continuare a farsi la guerra tra loro per mettersi al servizio della DC, rinunciando alla modernizzazione del Paese. Devono mostrare dignità ed autonomia di pensiero.
L’economia ha bisogno di un progetto industriale e di una programmazione indicativa, mentre è necessario mettere fine alla finanza avventuristica e improvvisata che accumula un debito enorme sulle spalle delle nuove generazioni.
Il sistema bancario arretrato e sussidiato dai cittadini non può sopravvivere.
Sul piano sociale, è indispensabile cambiare rotta facendo comunità, coinvolgendo le rappresentanze, aumentando il livello culturale, esprimendo solidarietà, organizzando una giustizia giusta, praticando un’informazione libera e democratica.
La moralizzazione del Paese è fondamentale per cui va normato il conflitto di interessi insieme alla lotta alla corruzione. Vanno fatti i controlli di legge sulle attività sensibili per impedire le infiltrazioni mafiose e le complicità interne che le facilitano.
Vanno allontanati i Cavalieri Bianchi e abbandonati gli stratagemmi torbidi delle residenze fasulle, della vendita dei passaporti, delle evasioni fiscali.
Vanno valorizzati l’impegno, il merito, l’onestà, le competenze, praticando contemporaneamente la legalità e la trasparenza.
Non esistono vie d’uscita salvifiche offerte da miliardari forestieri generosi. La sola via d’uscita è quella di una svolta radicale che metta al centro della sua azione il lavoro, la sana e onesta amministrazione, un progetto realistico con una chiara visione di futuro, un impegno sociale solidaristico, cooperativo e comunitario.
Un altro Paese è possibile.
Emilio Della Balda