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  • San Marino. IL PUNTO POLITICO … di Marco Severini – aggiornato al 20.05.2024

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    La campagna elettorale per le elezioni politiche del 2024 è ufficialmente iniziata ieri, ma per molti candidati la corsa ai voti era già partita da tempo, con un’intensa attività, più o meno evidente, sui social media alla ricerca del consenso. Questa tornata elettorale si distingue per il suo carattere fortemente mediatico e social, una dimensione così importante era impensabile fino a pochi anni fa. Chi non è avvezzo a queste innovazioni rischia di essere fortemente penalizzato.

    Un esempio lampante è Federico Pedini Amati, che ha capito l’importanza del pubblico online e ha intensificato la sua presenza su piattaforme come Facebook, molto seguite dagli elettori a San Marino. Questo atteggiamento, che rispecchia il suo carattere istrionico, lo vede protagonista di numerosi post, fotografie ed incontri più meno istituzionali: lo sketch dell’altro giorno con il nipote di Sordi rimarrà memorabile. Inoltre Pedini Amati ha abilmente moderato il suo lato polemico nei suoi post sui social, una mossa strategica che potrebbe risultare vincente, rendendolo più gradito agli elettori grazie al suo atteggiamento aperto e solare.

    La misurazione del consenso, ormai, non si basa solo sui tradizionali sondaggi, spesso criticati per la loro affidabilità o talvolta palesemente farlocchi, come l’ultimo che gira, utili solo ad appagare l’effimera sicurezza di alcuni partiti, ma anche sul coinvolgimento riscontrabile sui social media. I commenti e i “mi piace” ai post dei politici diventano indicatori del loro potenziale successo, anche se c’è da considerare che solo il seguito interno al paese ha un peso nelle elezioni, poiché il sostegno esterno non si traduce in voti.

    Poi c’è chi è in fortissima crisi, quella del Segretario Lonfernini è emblematica: la sua perdita di seguito sui social, con dirette poco seguite e scarsi consensi, fa pensare ad una parabola discendente che potrebbe concretizzarsi con una cocente sconfitta elettorale che, con l’agguerrita concorrenza interna alla Dc potrebbe mettere anche in serio pericolo la sua rielezione addirittura come consigliere. La gestione problematica all’AASS e le tante scelte sbagliate, probabilmente tutte, non hanno certamente aiutato alla sua immagine. Anche il suo piglio troppo autoritario ha allontanato i suoi elettori, anche quelli più vicini.

    Tra i partiti che stanno emergendo positivamente troviamo Libera, guidata da Matteo Ciacci. Sempre attivo e presente in vari contesti, Ciacci piace alla gente e riesce a esprimere concetti condivisibili anche per elettori che potrebbero non essere di sinistra. Però il suo più grande problema potrebbe essere il suo entourage di collaboratori e candidati, ancora legati a vecchie dinamiche e alle logiche di Adesso.SM e della CRICCA, che sono totalmente lontane dall’approccio moderno e diplomatico di Ciacci. Questo potrebbe affossare la sua campagna o far perdere consenso al partito perchè oramai le logiche che hanno portato il paese quasi al default sono come la peste per gli elettori. Peccato!

    Il PSD appare in perfetta sintonia con Federico Pedini Amati e sembra aver iniziato la campagna elettorale con il piede giusto, affidandosi alla consulenza dell’ex sindaco di Rimini e attuale parlamentare PD, Andrea Gnassi. La grafica dei post e le fotografie sono molto accattivanti, riuscendo a coinvolgere l’elettorato che apprezza questo approccio partecipativo ed informativo. A me piacciono molto.

    La Democrazia Cristiana (PDCS) rimane fedele al suo stile istituzionale e tradizionale, che tuttavia potrebbe risultare un po’ stantio. Va notato, però, che rispetto alle elezioni precedenti, la grafica è notevolmente migliorata. I post, con interventi diretti dei candidati e risposte a proposte e affermazioni degli altri partiti, sono molto efficaci. Si tratta di una DC dal vecchio stampo, un usato sicuro, ma con parecchi elementi di novità. Si vede il cambio di passo. Buona la penetrazione mediatica sui social.

    Un altro partito che è partito molto in sordina e sembra non essere ancora pronto per la campagna elettorale è Demos, che usa la strategia della sinistra degli anni ’70 dei dibattiti pubblici che sono sempre meno seguiti perchè considerati noiosi e pedanti. I social e i media on line sono più accattivanti ed in linea con i tempi così veloci e concreti.

    Alcuni partiti, che in passato godevano di un discreto seguito, sembrano aver perso gran parte del loro supporto. I loro pochi “like” sulle loro pagine social provengono principalmente dai candidati stessi, dai membri interni all’organizzazione o da persone che non si conoscono e che probabilmente non sono di San Marino o sono fake. Un esempio evidente di questa fortissima flessione è quello di Repubblica Futura. Nonostante il lodevole impegno dei suoi attivisti e candidati, il loro seguito è chiaramente notevolmente diminuito, come si può facilmente osservare dalle loro pagine social sempre meno seguite. Inoltre la loro strategia di attacco satirico aggressivo sulle persone, mirata anche contro semplici cittadini che contestano il partito, non piace all’elettorato moderato, che preferirebbe maggiore sobrietà e spessore nei contenuti, evitando cattiverie puerili che oltre a non far ridere danno una cattiva immagine a tutto il partito che non si può permettere e non può scendere a questi livelli di livore. L’esempio di Federico Pedini Amati è illuminante: sebbene il suo carattere lo porterebbe a scontrarsi continuamente con Matteo Ciacci e altri candidati, la sua intelligenza commerciale (Federico era un agente immobiliare e poi un assicuratore ndr) lo induce a evitare tali conflitti, sapendo che non porterebbero alcun consenso ma al contrario si dimostra solare e coinvolgente, stesso dicasi per Elia Rossi di Alleanza Riformista, Sindaco di Montegrimano e venditore di successo anche lui. La strada è quella ma non so se REPUBBLICA FUTURA riuscirà a fare questo importante passo che porterebbe enormi risultati. La vicinanza poi con la CRICCA e la mancata contestazione ai fatti esposti, anche in modo consono, in GiornaleSM aggrava la loro situazione.

    Ancora sotto mio esame Motus pertanto non sono ancora in grado di dare un mio contributo importante. E’ però evidente che alcune candidature avrebbero dovuto essere evitate, specialmente quelle legate alla Cricca e ad alcuni imprenditori influenti che hanno contribuito al declino del nostro paese durante l’era di Adesso.SM. Questo elemento probabilmente influenzerà negativamente l’esito elettorale. Un vero peccato, perché altri candidati, come il Segretario di Stato Righi, sono molto validi e potrebbero portare un valore importante.

    La campagna elettorale del 2024 verrà combattuta a colpi di post, dirette e like. L’abilità dei candidati di navigare e sfruttare le dinamiche dei social media potrebbe rivelarsi determinante per il successo elettorale, dimostrando quanto la politica moderna sia sempre più interconnessa con il mondo digitale ed ovviamente siti seguitissimi come GiornaleSM potrebbero fare la differenza.

    /ms

    ps. Prossimamente scriverò anche degli altri partiti/movimenti che non ho trattato in questo articolo.